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Ave te! Veritate, Veritate.
Come Susetto fu concepito fu roba strana
Si svegliò in un marasma ricoperto di strilla.
Si svegliò in una tana sotterranea un po' umida un po' appiccicosa.
Affianco a lui c'era una Scatola che emetteva un suono, un suono del genere.
E la scatola gli prometteva tutte le canzoni del mondo!
Ad un certo punto quella stessa Scatola si trovò dentro a Susetto e Susetto trovò la Scatola dentro se stesso.
Insieme, tutt'uno, una sola cosa, cominciarono a strillare all'unisono una canzone che parlava di una rosa, una rosa che aveva preso in un Parco.
Ma il Parco non c'era!
Ma il Parco non c'era!
Ma il Parco non c'era!
Ma il Parco non c'era!
Ti giuro non c'era, non c'era il Parco non c'era!
Ave Te, Veritate, Veritate.
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4. |
P#r#i#g#i#o#n#i#a#
06:49
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Lei che dalla bocca non fa uscire neanche una nota
Lei che dalla danza non si sente neanche se ci nuota
Nella stessa trovatura
Nella stessa marcatura
Le mappe son scontate portano agli stessi posti di prima
Lei che non ci prova
E non ci trova niente in questo mio casino
Non ci vede niente
Non ci sente niente
Questo mio casino che esce da un sentimento strano
Radicato
Uno sguardo
Uno sguardo che ho portato
Uno sguardo che non volevo portare
Uno sguardo che mi è sfuggito giuro mi è sfuggito
Lei che non ci prova
Non ci vede e non suona
Lei Non suona, non suona
Ma forse è sua la colpa
Sono sue le paure
I suoi demoni
Che bloccano me stesso e se stesso in questo spazio
È lei la trama
È lei la Via e io non la seguirò
Non mi importa
Non ci sto
Non mi interessa
Esci dalla porta
Stai bene dove stai
Nel tuo castello
Io sono qui
La mia voce esplode
E questo è il mio bordello, è questo il mio bordello, il mio, il mio bordello.
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9. |
Infondo
08:30
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Susetto trovò se stesso, alla fine della sua Vita.
Era la sua vita fino a quel punto, certo. Non era di certo tutta la sua vita.
Ma Susetto, guardandosi indietro, guardandosi indietro trovò che c'erano cose, cose che non aveva fatto o che aveva rimandato.
Cose che pesavano a Susetto, cose che Susetto Sentiva, sentiva, sentiva di dover fare, di dover riprendere.
Quante cose da recuperare
Quante cose da recuperare
Quante cose da recuperare
Nel Fondo, nel Fondo, nel Fondo.
Ahahaah, che sciocco! la parola giusta era: Recuperare, recuperare.
Cose da recuperare nel Fondo.
Cose che Susetto sapeva di aver perso lungo la Strada.
Ma forse non era tardi, forse non è mai tardi
forse c'è sempre modo per rimediare
Ci sono passeggiate che non ho mai fatto.
Ci sono camminate su sassi sul prato
Ci sono soli che splendevano nel cielo
In Fondo, in Fondo, in Fondo.
Oh andiamo Susetto, nessuno vuole vederti piangerti addosso su cose che non hai fatto, su cose che ti sei dimenticato di fare, no.
Tutti noi vogliamo vederti tornare in cima a queste tue sconfitte a questi tuoi ricordi a questi soli che non hai mai affrontato.
Avanti Susetto, c'è di meglio infondo a questo Tunnel, c'è di meglio.
Lo sai bene anche tu.
Quante cose da recuperare
Quante cose da recuperare
Ci sono fiumi che
si perdono nel fosso
ci sono grida che
provengono dal Fondo
In Fondo, in Fondo in Fondo.
Susetto ormai disperato soverchiato da questi ricordi che non riusciva a lasciar andare.
Ricordi che forse non erano mai accaduti, cose non esistevano neanche, cose che il suo cervello credeva fossero vere ma non erano.
Ed ecco che Susetto affranto, distrutto raccoglie la sua Scatola Musicale, per un'ultima grande canzone a questo gigantesco buco che era: la sua Testa.
Quante cose da recuperare
Quante cose da recuperare
Ci sono maschere
Ci sono porte che non ho mai aperto
Nel Fondo, giù in Fondo, nel Fondo.
Ci sono cose da recuperare
Ci sono cose che
è meglio
lasciare
giù
Nel Fondo.
Vai Susetto Vai!
La tua ultima grande omelia!
Per oggi, per stasera, per questo giorno!
Vai Susetto Vai, che non possa mai essere fermata la tua voce stridula, le tue note storte e sgangherate su questa Scatola, questa Scatola! Susetto Vai!
Suona! Suona Susetto, Suona!
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Susetto Er Duro Rome, Italy
Susetto nacque in una notte senza luna nelle profondità di Ponte Mammolo. Un luogo ben conosciuto per le sue tremende
insidie. Lì, nascosta nell'immondizia, Susetto trovò la sua Scatola Musicale. (Forse nata insieme a lui?)
Susetto ha sempre amato urlare e far sentire la sua voce, seguilo nel suo Viaggio tra le meraviglie dell'espressione e del conoscere se stessi attraverso l'arte.
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